.
In questi mesi il nostro territorio è interessato da lavori in corso di entità quasi senza precedenti.
Recinzioni lunghe chilometri, scavatrici e quant'altro è necessario per l'allargamento dell'autostrada A14.
La decisione è ormai presa, appoggiata da maggioranze politiche a livello nazionale e locale, ed i lavori in corso.
Viene però da chiedersi: a chi serve la terza corsia dell'autostrada A14?
Per rispondere alla domanda, pensiamo alle situazioni di traffico su questa strada: in orari di punta, il traffico automobilistico è molto meno intenso e assai meno congestionato di quello delle arterie dei maggiori centri urbani italiani.
Nevicate a parte, i maggiori disagi si registrano in presenza di cantieri e nei giorni di esodo e contro-esodo turistici.
Che cosa dunque ostacola lo scorrimento del traffico in A14? La notevole quantità di mezzi pesanti, che di fatto ingombrano per intero una corsia e talvolta bloccano l'altra con interminabili sorpassi.
La terza corsia dovrebbe evitare questo problema, ma con grandi costi in termini di investimenti e di consumo di suolo, oltre che di deturpamento dell'ambiente urbano nei casi, come quello di Senigallia, in cui l'autostrada passa a ridosso della città.
Teniamo poi presente che la gran parte del traffico merci dell'A14 attraversa soltanto le Marche, senza benefici economici per esse ma soltanto costi ambientali ed inquinamento.
C'erano delle soluzioni alternative? Almeno una:
lo spostamento del traffico merci a lunga percorrenza dai TIR al treno.
Per esempio, caricando su treni le merci del porto di Ancona e dei porti più a sud, spesso dirette molto a nord, non di rado oltre confine, si sarebbe dovuta potenziare l'infrastruttura ferroviaria, ma non sarebbe stato necessario un raddoppio della linea.
E quindi, la risposta alla domanda è meno scontata del previsto. Se non sono i cittadini Marchigiani, attraversati da flussi di traffico, i principali beneficiari della terza corsia dell'A14, chi?
In mancanza di prove (ovvero dati e studi economici), ci sono però due sospetti: i concessionari autostradali, che incasseranno sempre più pedaggi, e i petrolieri che venderanno più carburante.
.