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Dopo che è stata sostituita dalla nuova piscina delle Saline ecco che cosa resta della prima piscina di Senigallia, quella del Vivere Verde, senza più il suo pallone e con molte erbacce.
Certo che la nuova struttura è molto più funzionale, però viene da chiedersi se veramente non si aveva ancora bisogno di questa, e se ci siano delle mire sul terreno (peraltro non molto grande) in cui sorge.
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AGGIORNAMENTO del 10 settembre 2010:
Pare che la piscina verrà assegnata al circolo del tennis per farci un campo coperto.
Peccato per la piscina ma comunque molto meglio della solita palazzina.
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venerdì 13 agosto 2010
lunedì 9 agosto 2010
Addio cinema/teatro Politeama Rossini di Senigallia
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Posto due immagini dei lavori che stanno svuotando il vecchio cinema/teatro Politeama Rossini di Senigallia.
A quanto mi è dato sapere, dopo avere ospitato spettacoli teatrali e cinematografici, e dopo essere stato chiuso per molti anni, adesso pare venga riconvertito in un centro commerciale.
Dopo gli anni in cui si parlava di un rilancio in grande stile (addirittura un centro congressi) una soluzione dal profilo decisamente più basso, sperando di essere smentito.
D'altronde in città c'è già un teatro (La Fenice) che è grande e poco utilizzato.
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Posto due immagini dei lavori che stanno svuotando il vecchio cinema/teatro Politeama Rossini di Senigallia.
A quanto mi è dato sapere, dopo avere ospitato spettacoli teatrali e cinematografici, e dopo essere stato chiuso per molti anni, adesso pare venga riconvertito in un centro commerciale.
Dopo gli anni in cui si parlava di un rilancio in grande stile (addirittura un centro congressi) una soluzione dal profilo decisamente più basso, sperando di essere smentito.
D'altronde in città c'è già un teatro (La Fenice) che è grande e poco utilizzato.
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mercoledì 7 aprile 2010
Abbiamo il nuovo sindaco, aspettiamo gli assessori
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Come pronosticato da tutti (c'erano dubbi solo sul possibile ballottaggio, che peraltro è stato sfiorato essendo i voti ottenuti il 50,7%), abbiamo come nuovo sindaco l'ex-assessore Maurizio Mangialardi.
Adesso lo attendiamo alla prova dei fatti, il primo dei quali è la nomina della giunta, operazione complicata perché, al solito, la corsa alle poltrone è intensa.
Cinque anni fa il sindaco Angeloni aveva dato subito prova del suo piglio "decisionista" presentando la giunta in pochissimo tempo. Il nuovo sindaco pare prendersi più tempo, non sappiamo se è perché alle prese con il manuale Cencelli o perché sta vagliando le ipotesi più adatte al governo della città.
L'auspicio, in ogni caso, è che si tratti di una giunta in grado di ascoltare le istanze della città e di lavorare per il bene collettivo, anche di quanti hanno preferito dare il proprio sostegno ad altri candidati, di destra e di sinistra.
Personalmente, sono convinto che le etichette politiche alle elezioni amministrative servono soltanto per acchiappare voti, perché le istanze locali per la maggior parte non sono né di destra né di sinistra.
Spero dunque che il nuovo sindaco si ricordi (come diceva Grillo, che pure non amo) di essere un nostro dipendente.
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Come pronosticato da tutti (c'erano dubbi solo sul possibile ballottaggio, che peraltro è stato sfiorato essendo i voti ottenuti il 50,7%), abbiamo come nuovo sindaco l'ex-assessore Maurizio Mangialardi.
Adesso lo attendiamo alla prova dei fatti, il primo dei quali è la nomina della giunta, operazione complicata perché, al solito, la corsa alle poltrone è intensa.
Cinque anni fa il sindaco Angeloni aveva dato subito prova del suo piglio "decisionista" presentando la giunta in pochissimo tempo. Il nuovo sindaco pare prendersi più tempo, non sappiamo se è perché alle prese con il manuale Cencelli o perché sta vagliando le ipotesi più adatte al governo della città.
L'auspicio, in ogni caso, è che si tratti di una giunta in grado di ascoltare le istanze della città e di lavorare per il bene collettivo, anche di quanti hanno preferito dare il proprio sostegno ad altri candidati, di destra e di sinistra.
Personalmente, sono convinto che le etichette politiche alle elezioni amministrative servono soltanto per acchiappare voti, perché le istanze locali per la maggior parte non sono né di destra né di sinistra.
Spero dunque che il nuovo sindaco si ricordi (come diceva Grillo, che pure non amo) di essere un nostro dipendente.
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lunedì 15 marzo 2010
Si infiamma la campagna elettorale, ma i temi sono quelli giusti?
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Con 5 candidati a sindaco, di cui ben 2 che in qualche modo fanno parte di anime fuoriuscite della coalizione di maggioranza, la campagna elettorale si sta animando.
Ma di che cosa si sta discutendo?
A mio avviso non delle cosa più importante: il futuro di Senigallia.
Noto da parte della maggioranza uscente un forte tentativo di fare passare come decisi molti progetti che sono stati decisi molto rapidamente negli ultimi tempi. Nessuno può sapere se anche per sottrarli al confronto elettorale.
In realtà, molti di questi progetti potrebbero ancora essere ripensati, non necessariamente cancellati, ma di certo decisamente migliorati.
Da parte dei candidati alternativi, purtroppo, si nota una certa carenza nel riportare la progettazione della Senigallia futura al centro dell'attenzione.
A parte le proposte di Mancini sull'area Sacelit-Italcementi, vedo il grosso della campagna delle opposizioni incentrata sui difetti dello stile della maggioranza Angeloni, che è stato, a seconda dei punti di vista, decisionista o autoritario, e sulla possibile commistione interessi/potere.
Il problema, in questo modo, è che si perde di vista l'orizzonte lungo in cui si andrà a giocare il futuro della città e si rischia di finire per lasciare che si accumulino problemi in futuro, frutto di una politica incapace di guardare oltre il proprio naso.
Ci sono in ballo molti progetti che cambieranno il volto della città, in meglio o in peggio a seconda di se e come verranno realizzati.
Una prima lista può essere la seguente:
- la complanare
- il "recupero" dell'area Sacelit-Italcementi
- il progetto delle ex colonie sul lungomare di levante
- i due parchi fantasma della Cesanella e delle Saline
- le decisioni su quali aree rendere edificabili e quali no
I prossimi post di questo blog verteranno su questi aspetti, nella speranza che qualche politico illuminato si prenda a cuore la sostanza delle cose e la smetta di ragionare in modo preconcetto come dettato dalla forza politica di appartenenza.
Le idee di questo blog sono a disposizione di tutti e non hanno colore, né copyright!
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Con 5 candidati a sindaco, di cui ben 2 che in qualche modo fanno parte di anime fuoriuscite della coalizione di maggioranza, la campagna elettorale si sta animando.
Ma di che cosa si sta discutendo?
A mio avviso non delle cosa più importante: il futuro di Senigallia.
Noto da parte della maggioranza uscente un forte tentativo di fare passare come decisi molti progetti che sono stati decisi molto rapidamente negli ultimi tempi. Nessuno può sapere se anche per sottrarli al confronto elettorale.
In realtà, molti di questi progetti potrebbero ancora essere ripensati, non necessariamente cancellati, ma di certo decisamente migliorati.
Da parte dei candidati alternativi, purtroppo, si nota una certa carenza nel riportare la progettazione della Senigallia futura al centro dell'attenzione.
A parte le proposte di Mancini sull'area Sacelit-Italcementi, vedo il grosso della campagna delle opposizioni incentrata sui difetti dello stile della maggioranza Angeloni, che è stato, a seconda dei punti di vista, decisionista o autoritario, e sulla possibile commistione interessi/potere.
Il problema, in questo modo, è che si perde di vista l'orizzonte lungo in cui si andrà a giocare il futuro della città e si rischia di finire per lasciare che si accumulino problemi in futuro, frutto di una politica incapace di guardare oltre il proprio naso.
Ci sono in ballo molti progetti che cambieranno il volto della città, in meglio o in peggio a seconda di se e come verranno realizzati.
Una prima lista può essere la seguente:
- la complanare
- il "recupero" dell'area Sacelit-Italcementi
- il progetto delle ex colonie sul lungomare di levante
- i due parchi fantasma della Cesanella e delle Saline
- le decisioni su quali aree rendere edificabili e quali no
I prossimi post di questo blog verteranno su questi aspetti, nella speranza che qualche politico illuminato si prenda a cuore la sostanza delle cose e la smetta di ragionare in modo preconcetto come dettato dalla forza politica di appartenenza.
Le idee di questo blog sono a disposizione di tutti e non hanno colore, né copyright!
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lunedì 8 marzo 2010
A chi serve la terza corsia dell'A14?
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In questi mesi il nostro territorio è interessato da lavori in corso di entità quasi senza precedenti.
Recinzioni lunghe chilometri, scavatrici e quant'altro è necessario per l'allargamento dell'autostrada A14.
La decisione è ormai presa, appoggiata da maggioranze politiche a livello nazionale e locale, ed i lavori in corso.
Viene però da chiedersi: a chi serve la terza corsia dell'autostrada A14?
Per rispondere alla domanda, pensiamo alle situazioni di traffico su questa strada: in orari di punta, il traffico automobilistico è molto meno intenso e assai meno congestionato di quello delle arterie dei maggiori centri urbani italiani.
Nevicate a parte, i maggiori disagi si registrano in presenza di cantieri e nei giorni di esodo e contro-esodo turistici.
Che cosa dunque ostacola lo scorrimento del traffico in A14? La notevole quantità di mezzi pesanti, che di fatto ingombrano per intero una corsia e talvolta bloccano l'altra con interminabili sorpassi.
La terza corsia dovrebbe evitare questo problema, ma con grandi costi in termini di investimenti e di consumo di suolo, oltre che di deturpamento dell'ambiente urbano nei casi, come quello di Senigallia, in cui l'autostrada passa a ridosso della città.
Teniamo poi presente che la gran parte del traffico merci dell'A14 attraversa soltanto le Marche, senza benefici economici per esse ma soltanto costi ambientali ed inquinamento.
C'erano delle soluzioni alternative? Almeno una: lo spostamento del traffico merci a lunga percorrenza dai TIR al treno.
Per esempio, caricando su treni le merci del porto di Ancona e dei porti più a sud, spesso dirette molto a nord, non di rado oltre confine, si sarebbe dovuta potenziare l'infrastruttura ferroviaria, ma non sarebbe stato necessario un raddoppio della linea.
E quindi, la risposta alla domanda è meno scontata del previsto. Se non sono i cittadini Marchigiani, attraversati da flussi di traffico, i principali beneficiari della terza corsia dell'A14, chi?
In mancanza di prove (ovvero dati e studi economici), ci sono però due sospetti: i concessionari autostradali, che incasseranno sempre più pedaggi, e i petrolieri che venderanno più carburante.
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In questi mesi il nostro territorio è interessato da lavori in corso di entità quasi senza precedenti.
Recinzioni lunghe chilometri, scavatrici e quant'altro è necessario per l'allargamento dell'autostrada A14.
La decisione è ormai presa, appoggiata da maggioranze politiche a livello nazionale e locale, ed i lavori in corso.
Viene però da chiedersi: a chi serve la terza corsia dell'autostrada A14?
Per rispondere alla domanda, pensiamo alle situazioni di traffico su questa strada: in orari di punta, il traffico automobilistico è molto meno intenso e assai meno congestionato di quello delle arterie dei maggiori centri urbani italiani.
Nevicate a parte, i maggiori disagi si registrano in presenza di cantieri e nei giorni di esodo e contro-esodo turistici.
Che cosa dunque ostacola lo scorrimento del traffico in A14? La notevole quantità di mezzi pesanti, che di fatto ingombrano per intero una corsia e talvolta bloccano l'altra con interminabili sorpassi.
La terza corsia dovrebbe evitare questo problema, ma con grandi costi in termini di investimenti e di consumo di suolo, oltre che di deturpamento dell'ambiente urbano nei casi, come quello di Senigallia, in cui l'autostrada passa a ridosso della città.
Teniamo poi presente che la gran parte del traffico merci dell'A14 attraversa soltanto le Marche, senza benefici economici per esse ma soltanto costi ambientali ed inquinamento.
C'erano delle soluzioni alternative? Almeno una: lo spostamento del traffico merci a lunga percorrenza dai TIR al treno.
Per esempio, caricando su treni le merci del porto di Ancona e dei porti più a sud, spesso dirette molto a nord, non di rado oltre confine, si sarebbe dovuta potenziare l'infrastruttura ferroviaria, ma non sarebbe stato necessario un raddoppio della linea.
E quindi, la risposta alla domanda è meno scontata del previsto. Se non sono i cittadini Marchigiani, attraversati da flussi di traffico, i principali beneficiari della terza corsia dell'A14, chi?
In mancanza di prove (ovvero dati e studi economici), ci sono però due sospetti: i concessionari autostradali, che incasseranno sempre più pedaggi, e i petrolieri che venderanno più carburante.
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inquinamento,
traffico,
trasporti
Perché Senigallia Viva
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Quale migliore occasione per un nuovo blog sulla vita di Senigallia del mese delle elezioni comunali?
Eppure questo non sarà un blog politico.
Forse è meglio dire che non sarà un blog partitico, mentre se per politica si intende la ricerca di idee e proposte che possono migliorare la vita collettiva, allora sarà un blog sicuramente politico, nel senso più alto del termine.
Sarà dunque un blog rivolto al futuro di Senigallia, con ampio spazio a proposte (da ogni origine, senza preconcetti) che possano rendere migliore la città.
E sarà anche un blog rivolto al presente, dove postare immagini suggestive e filmati, per permettere anche a chi è lontano di apprezzarne le suggestioni.
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Quale migliore occasione per un nuovo blog sulla vita di Senigallia del mese delle elezioni comunali?
Eppure questo non sarà un blog politico.
Forse è meglio dire che non sarà un blog partitico, mentre se per politica si intende la ricerca di idee e proposte che possono migliorare la vita collettiva, allora sarà un blog sicuramente politico, nel senso più alto del termine.
Sarà dunque un blog rivolto al futuro di Senigallia, con ampio spazio a proposte (da ogni origine, senza preconcetti) che possano rendere migliore la città.
E sarà anche un blog rivolto al presente, dove postare immagini suggestive e filmati, per permettere anche a chi è lontano di apprezzarne le suggestioni.
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